Partito della Rifondazione Comunista Diamante

Questo blog è pubblicato dal Circolo PRC "25 Aprile" Diamante e Cirella.
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27 marzo 2009

1 febbraio 2009

Il Consiglio Comunale è “cosa loro”?

Ieri (30 gennaio 2009) si è svolto un consiglio comunale FANTASMA. Come chiamare infatti un consiglio senza la dovuta pubblicità verso i cittadini? Ci chiediamo e chiediamo al Presidente del Consiglio Comunale (quello con le MAIUSCOLE) se e quando sia stato deciso che la convocazione non fosse comunicata come al solito ai cittadini. O forse ci è sfuggita?
Sempre più gli eletti rispondono a loro stessi o ai pochi o tanti che li hanno votati. Questa sembra essere la via seguita dopo una campagna elettorale accesa in cui è stato promesso a TUTTI una trasparenza nuova ed una nuova partecipazione alla CASA COMUNE. Tutti contro di noi che per primi e, sottolineiamo, SENZA INTERESSI PERSONALI RAPPRESENTATI, abbiamo posto il problema della partecipazione e del controllo della cosa pubblica da parte di tutti i cittadini.
Che fine ha fatto la democrazia partecipata sbandierata? Nuovi danni nei confronti dei non rappresentati, i cittadini che hanno problemi di lavoro e di sopravvivenza, il territorio sempre più martoriato da calamità che nulla hanno di naturale nei loro effetti, nuovi problemi di bilancio e giudiziari per gli amministratori di ieri e di oggi, in questa vacanza della politica che ha toccato il fondo per andare incontro a interessi di pochi.

25 gennaio 2009

FRANA IN CONTRADA LAGO


Una preoccupante frana minaccia le abitazioni in prossimità dell'ex discarica del Comune di Diamante in contrada Lago e rischia di sbarrare il corso del torrente Corvino. Segnaliamo ai sindaci dei comuni di Diamante e Buonvicino e alle autorità competenti il pericolo per persone e cose che potrebbero essere investite dalla stessa frana. Le piogge abbondanti di questi giorni meritano particolare attenzione perché potrebbero favorire la discesa a valle del materiale.
Purtroppo è sempre molto scarsa l'attenzione che i comuni rivolgono alla conservazione dei suoli e del territorio; nell'alto Tirreno cosentino, cementificato in modo selvaggio fin dagli anni settanta, non si ferma la speculazione edilizia dalla costa alla collina. Una collina, la nostra, abbandonata dall'uomo non più dedito all'agricoltura, che negli ultimi anni è teatro di consumo di territorio, ingiustificato dal reale fabbisogno abitativo dei residenti, e strumento di investimento di ingenti capitali pubblici o di risorse private di dubbia provenienza, senza ritorno occupazionale.
Con questo appello il locale circolo PRC invita alla prudenza e al rigetto di logiche speculative che potrebbero essere causa di sciagure preannunciate e compromettere per sempre la salvaguardia del nostro patrimonio naturalistico e agricolo.
Diamante, 04.01.2009

PERICOLO SUL TORRENTE CORVINO - DIAMANTE




❑ Al SINDACO DEL COMUNE DI DIAMANTE
❑ Al GENIO CIVILE- Dirigente Servizio Idraulico - Cosenza
❑ All’AUTORITA’ di BACINO REGIONALE- CATANZARO
❑ Al COMANDANTE DI STAZIONE DELLA CASERMA dei CARABINIERI di DIAMANTE (CS)
❑ Alla PROCURA DELLA REPUBBLICA di PAOLA

Il torrente Corvino si è ripreso quello che gli è stato tolto. La natura, non certo il padreterno come penserebbe il Sindaco di Diamante al nostro posto, ha invaso quella parte di alveo del torrente in cui negli ultimi anni gli Enti preposti alla tutela del territorio e delle risorse naturali nel comune hanno consentito, a nostro parere, una serie di abusi.
In particolare ricordiamo il contenuto della nostra denuncia, fatta congiuntamente ad altri rappresentanti di Associazioni e Circoli culturali-politici-ambientalisti, con nota del 14 novembre 2005 (prot. 11724 della procura di Paola), dove segnalavamo il deposito di materiale di riporto nell’alveo del torrente Corvino, in agro del Comune di Diamante (CS), e la deviazione del corso d’acqua medesimo, ravvisando una situazione di abuso e di violazione con conseguente pericolo per la pubblica incolumità.
Dopo una lunga ed infruttuosa attesa, l’unica nota pervenutaci è quella sottoscritta dall’Autorità di Bacino Regionale nella quale vengono indicate le perimetrazioni PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) per l’area in oggetto (rischio R4 ed aree di attenzione) e viene precisato che l’Amministrazione Comunale di Diamante ha l’obbligo di far rispettare le direttive contenute nelle Norme di Attuazione e Misure di Salvaguardia (NAMS) del PAI.
Il persistere di quella situazione di rischio, già oggetto di denuncia, e i fenomeni meteorologici di rilevante intensità, che hanno interessato nei giorni scorsi la costa tirrenica cosentina, hanno prodotto un'alterazione dell'assetto idrofluviale dello stesso torrente e del sito d'interesse comunitario situato a mare in prossimità della foce del Corvino. La stessa Amministrazione Comunale nei mesi scorsi ha dichiarato di aver realizzato dispendiosi interventi, con fondi provinciali, per provvedere alla messa in sicurezza dell'alveo fluviale del torrente Corvino ma tutto ciò non è servito a garantire la sicurezza del territorio e delle popolazioni residenti. In effetti le tonnellate di terreno sistemato sulle sponde del torrente, sia in occasione della nostra denuncia sia durante l'intervento di cosiddetta “pulizia” di competenza comunale, sono state trasportate a valle dalla violenza del torrente in piena. Il materiale ha ostruito, insieme a rifiuti di vario tipo, il normale deflusso delle acque e riversato in mare un'enorme quantità di terriccio. Successivamente l'ente comunale provvedeva a deviare e a sistemare artificialmente il corso d'acqua in prossimità della foce, ma non garantiva una necessaria messa in sicurezza della zona soggetta a pericolo di frane ed erosioni.
Poiché abbiamo sentore che gli interventi suddetti siano privi di qualsiasi fondatezza scientifica e finalizzati a ripristinare le situazioni di illegalità, già verificatesi per adibire a parcheggio molte aree in pieno alveo fluviale, chiediamo alle autorità in indirizzo, ognuno per la parte di loro competenza di provvedere al controllo e alla valutazione della situazione di probabile pericolo che si è creata o potrebbe crearsi in prossimità della foce del torrente Corvino a Diamante, a tutela dell'incolumità di persone e cose.
Distinti saluti.
Si allega alla presente adeguata documentazione fotografica.
Diamante, 27/12/2008

La Segretaria del Circolo PRC di Diamante
Gemma De Rosa

Il Coordinamento Regionale del Forum Ambientalista
Francesco Saccomanno

28 dicembre 2008

La manifestazione dell'11 ottobre 2008 a Roma


Guarda il resto delle foto pubblicate su Flickr

IL SACCO DI DIAMANTE TARGATO MAGORNO

Il Consiglio Comunale, durante un anno e mezzo di amministrazione Magorno, ha fatto ben poco a favore dei cittadini e del territorio. E questo grazie al fatto che nessuno all'interno del Consiglio ha fatto proprie le politiche per le quali si è sempre battuta Rifondazione, unica forza che non rappresenta interessi particolari ma quelli di tutti i cittadini. Non a caso contro di noi per le ultime elezioni politiche si sono coalizzati gli interessi delle “famiglie”, ora come sempre rappresentate sia nella maggioranza che nell'opposizione. Con queste forze ad amministrare non si va avanti ma indietro nel tempo.
Martedì 23 dicembre vorrebbero approvare altre nuove lottizzazioni. Vorrebbero continuare il sacco di Diamante in barba alla decenza e allo sdegno dei cittadini onesti. Ed anche se questa volta si fermassero per qualche intoppo proveranno di nuovo a rifarlo.
Nel loro gioco delle parti
1.il Sindaco rivela ancora una volta di essere incapace di fare il difensore dell'ambiente e del territorio, come vorrebbe apparire ed è apparso sulla stampa nei mesi scorsi,
2.le minoranze, che viaggiano ormai unite, lavorano solo per un controllo formale dell'operato della Giunta, senza avere una politica urbanistica (ma come potrebbero averla diversa dagli interessi che rappresentano?).
Infatti:
Nel nostro Consiglio Comunale siedono due tipi di consiglieri: tutti quelli della maggioranza, indipendentemente dal fatto di essere stati nella vecchia consiliatura da una parte e dall'altra, hanno ad esempio votato, illegittimamente perché non potevano farlo, il passaggio da zona C a zona B di molte aree, consentendo così la possibilità di concedere permessi altrimenti non concedibili. Ma anche la più antica delle due attuali minoranze, pur avendo votato a suo tempo contro molte delibere, dichiarò con il consigliere Savarese che la decisione era legittima perché lasciava inalterati gli indici di costruzione; in bocca ad un cittadino comune la cosa sarebbe accettabile, ma dalla bocca di un urbanista è una bestemmia.
Ma anche l'altra minoranza (palesemente pavida) non vuole muovere le acque su questa questione, perché teme che questo porti ad un esborso di denaro da parte del Comune verso i ”cittadini danneggiati” dall'annullamento delle licenze illegittimamente concesse. Ma fino a che viviamo in uno stato di diritto, le responsabilità di funzionari ed amministratori sono personali, come sono personali pure le responsabilità di tecnici e proprietari beneficiati, che conoscevano benissimo quanto accadeva.
Non dimentichiamo inoltre che questa è da sempre la prassi della nostra Amministrazione: presso la Procura di Paola, per reati contro il territorio e l'ambiente commessi da tutte le amministrazioni nel corso degli ultimi anni, sono aperte decine di inchieste che interessano il nostro comune.

Rifondazione è l'unica forza in campo che difende il ruolo della politica in questa vicenda. Questo nostro Comune avrà un futuro non con il controllo amministrativo ma attraverso la definizione di una politica per il territorio. Con il sacco delle colline il nuovo Piano Strutturale Comunale non vedrà mai la luce perché in un territorio piccolo come il nostro e già ampiamente cementificato, non potranno essere più individuate zone per l'edilizia economica e popolare, utili ai cittadini più di quasi tutte le costruzioni previste, che arricchiscono pochi o, peggio, sono utili solo a ripulire denaro sporco. Per preservare territorio da destinare ad un nuovo piano di edilizia popolare, occorrono delle scelte immediate per decidere le quali per la legge urbanistica regionale vengano chiamate anche, oltre alle rappresentanze politiche, quelle dei cittadini e delle associazione ambientaliste.
Per rilanciare l'edilizia inoltre occorre programmare il recupero e la ristrutturazione dell'esistente, settore in cui il lavoro è enorme ed assicurato per molto tempo.
Si è ricreata, in questo periodo, una situazione di vuoto amministrativo simile a quella della giunta Caselli, in cui il Comune, inadempiente nelle scelte urbanistiche (per non scontentare le lobbies del cemento), si cela dietro il paravento dell'ineluttabilità dell'assenso a queste nuove lottizzazioni, non avendo nel frattempo adottato alcuno strumento dove far valere le ragioni della collettività e dei soggetti deboli. Ma questo è anche ovvio se si guarda alle persone che siedono negli scranni della Giunta e li si confronta con quelli che li hanno preceduto. Tutto sembra cambiare per .... rimanere uguale. Sia nei modi che .... nelle vicende giudiziarie.
In questa come nella vecchia amministrazione sono infatti rappresentati conflitti d'interesse grossi come ... le case che i nostri assessori stanno costruendo.
Ancora una volta, siamo gli unici a denunciare che le scelte sulle politiche del lavoro e quelle in campo urbanistico si intrecciano, contro gli interessi delle donne disoccupate, dei precari della pubblica amministrazione, dei senza reddito, delle giovani coppie in cerca di prima abitazione.