Partito della Rifondazione Comunista Diamante

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28 dicembre 2008

IL SACCO DI DIAMANTE TARGATO MAGORNO

Il Consiglio Comunale, durante un anno e mezzo di amministrazione Magorno, ha fatto ben poco a favore dei cittadini e del territorio. E questo grazie al fatto che nessuno all'interno del Consiglio ha fatto proprie le politiche per le quali si è sempre battuta Rifondazione, unica forza che non rappresenta interessi particolari ma quelli di tutti i cittadini. Non a caso contro di noi per le ultime elezioni politiche si sono coalizzati gli interessi delle “famiglie”, ora come sempre rappresentate sia nella maggioranza che nell'opposizione. Con queste forze ad amministrare non si va avanti ma indietro nel tempo.
Martedì 23 dicembre vorrebbero approvare altre nuove lottizzazioni. Vorrebbero continuare il sacco di Diamante in barba alla decenza e allo sdegno dei cittadini onesti. Ed anche se questa volta si fermassero per qualche intoppo proveranno di nuovo a rifarlo.
Nel loro gioco delle parti
1.il Sindaco rivela ancora una volta di essere incapace di fare il difensore dell'ambiente e del territorio, come vorrebbe apparire ed è apparso sulla stampa nei mesi scorsi,
2.le minoranze, che viaggiano ormai unite, lavorano solo per un controllo formale dell'operato della Giunta, senza avere una politica urbanistica (ma come potrebbero averla diversa dagli interessi che rappresentano?).
Infatti:
Nel nostro Consiglio Comunale siedono due tipi di consiglieri: tutti quelli della maggioranza, indipendentemente dal fatto di essere stati nella vecchia consiliatura da una parte e dall'altra, hanno ad esempio votato, illegittimamente perché non potevano farlo, il passaggio da zona C a zona B di molte aree, consentendo così la possibilità di concedere permessi altrimenti non concedibili. Ma anche la più antica delle due attuali minoranze, pur avendo votato a suo tempo contro molte delibere, dichiarò con il consigliere Savarese che la decisione era legittima perché lasciava inalterati gli indici di costruzione; in bocca ad un cittadino comune la cosa sarebbe accettabile, ma dalla bocca di un urbanista è una bestemmia.
Ma anche l'altra minoranza (palesemente pavida) non vuole muovere le acque su questa questione, perché teme che questo porti ad un esborso di denaro da parte del Comune verso i ”cittadini danneggiati” dall'annullamento delle licenze illegittimamente concesse. Ma fino a che viviamo in uno stato di diritto, le responsabilità di funzionari ed amministratori sono personali, come sono personali pure le responsabilità di tecnici e proprietari beneficiati, che conoscevano benissimo quanto accadeva.
Non dimentichiamo inoltre che questa è da sempre la prassi della nostra Amministrazione: presso la Procura di Paola, per reati contro il territorio e l'ambiente commessi da tutte le amministrazioni nel corso degli ultimi anni, sono aperte decine di inchieste che interessano il nostro comune.

Rifondazione è l'unica forza in campo che difende il ruolo della politica in questa vicenda. Questo nostro Comune avrà un futuro non con il controllo amministrativo ma attraverso la definizione di una politica per il territorio. Con il sacco delle colline il nuovo Piano Strutturale Comunale non vedrà mai la luce perché in un territorio piccolo come il nostro e già ampiamente cementificato, non potranno essere più individuate zone per l'edilizia economica e popolare, utili ai cittadini più di quasi tutte le costruzioni previste, che arricchiscono pochi o, peggio, sono utili solo a ripulire denaro sporco. Per preservare territorio da destinare ad un nuovo piano di edilizia popolare, occorrono delle scelte immediate per decidere le quali per la legge urbanistica regionale vengano chiamate anche, oltre alle rappresentanze politiche, quelle dei cittadini e delle associazione ambientaliste.
Per rilanciare l'edilizia inoltre occorre programmare il recupero e la ristrutturazione dell'esistente, settore in cui il lavoro è enorme ed assicurato per molto tempo.
Si è ricreata, in questo periodo, una situazione di vuoto amministrativo simile a quella della giunta Caselli, in cui il Comune, inadempiente nelle scelte urbanistiche (per non scontentare le lobbies del cemento), si cela dietro il paravento dell'ineluttabilità dell'assenso a queste nuove lottizzazioni, non avendo nel frattempo adottato alcuno strumento dove far valere le ragioni della collettività e dei soggetti deboli. Ma questo è anche ovvio se si guarda alle persone che siedono negli scranni della Giunta e li si confronta con quelli che li hanno preceduto. Tutto sembra cambiare per .... rimanere uguale. Sia nei modi che .... nelle vicende giudiziarie.
In questa come nella vecchia amministrazione sono infatti rappresentati conflitti d'interesse grossi come ... le case che i nostri assessori stanno costruendo.
Ancora una volta, siamo gli unici a denunciare che le scelte sulle politiche del lavoro e quelle in campo urbanistico si intrecciano, contro gli interessi delle donne disoccupate, dei precari della pubblica amministrazione, dei senza reddito, delle giovani coppie in cerca di prima abitazione.

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