Partito della Rifondazione Comunista Diamante

Questo blog è pubblicato dal Circolo PRC "25 Aprile" Diamante e Cirella.
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30 ottobre 2009

BONIFICA E VERITA' - RIDATECI LA CALABRIA

La manifestazione di Amantea è per tutte e tutti noi un buon viatico per ripensare alle sorti della Calabria e dei suoi abitanti, soprattutto delle giovani e future generazioni. Finalmente moltissimi calabresi non hanno delegato o mandato a dire ciò che pensano sul ruolo di pattumiera d'Italia e d'Europa, cui è stata relegata la loro Terra da un intrigo di affari nazionali ed internazionali. Ad Amantea c'erano tutte e tutti, studenti, insegnanti, agricoltori, pescatori, commercianti, consumatori, operai, imprenditori, giovani, anziani, nipoti, nonni, figli, padri, madri, associazioni ambientaliste, volontariato.
È vero: c'era anche la mala politica, la 'ndrangheta, il mal governo locale e nazionale, ma per una volta sono stati relegati con ragione o con forza al ruolo di spettatori, a rappresentare solo se stessi e non certo il riscatto delle genti di Calabria dal sistematico avvelenamento di terre e mari, dalla devastazione e cementificazione del loro territorio, da sciagurate pratiche di incenerimento ed interramento in discariche dei rifiuti soli urbani, da quei politici e funzionari degli Enti pubblici che anziché tutelare l'ambiente naturale tramano e colludono con i poteri forti, intreccio tra borghesia massonico-affaristica, mafia e stato che caratterizza il blocco dominante del nostro paese.
Il Governo nazionale sta chiaramente ostacolando la possibilità di fare piena luce sui rifiuti tossici e addirittura radioattivi che sono disseminati nel sottosuolo e nel fondo marino della Calabria (e non solo), al fine di nascondere il vero problema: che la malavita organizzata ha smaltito illegalmente i rifiuti prodotti da una certa industria pubblica e privata, che in nome del profitto e della globalizzazione di capitale e lavoro ha avvelenato popoli e terre fin quasi al punto di non ritorno.
Il Governo Regionale non può limitarsi alla pur lodevole iniziativa dell’Assessore Greco, ma piuttosto deve porre le basi per chiudere con la devastazione e la cementificazione dei territori, mettendo in atto, se ne è capace, libero dai gioghi di bassa politica e dalle onnipresenti clientele affaristico-mafiose, una legge urbanistica che, non solo sulla carta ma anche nella sua attuazione, abbia gli strumenti per salvaguardare dagli scempi ambientali il territorio costiero e l'entroterra.
Dall'Europa al Governo nazionale, dalla Regione a tutti gli Enti locali, si metta subito mano al portafoglio per reperire le risorse necessarie per una Bonifica Totale e si ricerchi la Verità su questa storia criminale, anche utilizzando le ricchezze sequestrate alla ‘ndrangheta. Nessuno pensi di imbrogliarci di nuovo come nel 2004, con l'aiuto magari di qualche organo d'informazione compiacente, dilatando i tempi e occultando e/o falsificando la realtà: siamo pronti a contrastare fermamente, insieme ai cittadini ed ai movimenti, questi tentativi.
E, per il futuro, se ancora potremmo garantirne uno per noi e i nostri figli vogliamo una Calabria denuclearizzata, libera da centrali e scorie radioattive, una gestione dei rifiuti urbani come risorse, mettendo al bando inceneritori e discariche.
La lotta di Amantea è una tappa della nostra battaglia di civiltà in Calabria e proseguirà il 19 dicembre prossimo, quando lo stesso popolo griderà al Governo berlusconiano il suo No al Ponte, alle grandi Opere distruttrici e devastanti, allo Sviluppo di Affari e Mafie, contrapponendo i suoi Sì alla Vita, al Benessere delle generazioni presenti e future, alla Sostenibilità delle scelte di carattere economico e sociale, alla ripubblicizzazione dei servizi idrici, alla Sovranità alimentare, alla Solidarietà tra i popoli.
27 ottobre 2009

Rifondazione in Movimento Calabria

16 maggio 2009

Pericolo sul Torrente Corvino a Diamante - segnalazione del PRC all'Autorità di Bacino

Preso atto e visione della vostra nota con prot. 90001029 del 12/03/2009, ricevuta il 29/04/2009 (speditaci in modo anomalo circa un mese e mezzo dopo i destinatari per conoscenza) ed in seguito ai lavori di demolizione dell'attraversamento stradale sul torrente Corvino in prossimità della spiaggia, eseguiti dal Comune di Diamante a partire dalla data 26/04/2009, facciamo presente quanto segue:
a tutt'oggi il Comune di Diamante o altro ente preposto non ha provveduto a ripristinare la sezione idraulica (asportazione di ben 4000 mc di materiale di riporto) così come diffidato dall'ex Genio Civile di Cosenza, con comprensibile preoccupazione nostra e di tutta la popolazione per la situazione di pericolo in cui permane la zona soggetta ad esondazione del corso d'acqua;
il Comune di Diamante si è limitato in quest'ultimo anno ad effettuare interventi di puro spostamento da un punto all'altro della sezione idraulica, con creazione di sponde artificiali di materiale inerte alte anche qualche metro, scavi, raddrizzamento artificiale del corso naturale del torrente, costipazione ed asporto di materiale proveniente dalla sezione idraulica, senza una progettazione coerente con le Norme e Direttive del caso;
che in occasione della recente demolizione dell'attraversamento suddetto, si è provveduto in prossimità della foce del torrente a raddrizzare la sezione idraulica, scavare, asportare e riportare lateralmente sulle due sponde lo stesso materiale e costiparlo, restringendo di fatto e alterando la precedente situazione frutto di un naturale equilibrio idraulico raggiunto dopo le recenti abbondanti piene;
che a tutt'oggi non è noto agli scriventi e alla popolazione l'uso e la destinazione dei cospicui fondi (500.000 euro) stanziati dalla Regione Calabria al Comune di Diamante per la “Sistemazione e messa in sicurezza tratto del T. Corvino”, presupponendo che, in mancanza di un coordinato e ben progettato intervento, possano servire per gestire l'emergenza, aggiungendo al danno la beffa di peggiorare la situazione di pericolo e sperperare pubbliche risorse.
Speranzosi di fare cosa utile alla popolazione di Diamante e all'interesse degli Enti comunali e sovracomunali, ci rendiamo disponibili per qualsiasi chiarimento e sopralluogo nei siti oggetto della presente nota.

IL SACCO DI DIAMANTE TARGATO MAGORNO

Il Consiglio Comunale di Diamante (CS), dopo quasi due anni di amministrazione Magorno, ha fatto ben poco a favore dei cittadini e del territorio. E questo grazie al fatto che nessuno all'interno del Consiglio ha fatto proprie le politiche per le quali si è sempre battuta Rifondazione, unica forza che non rappresenta interessi particolari ma quelli di tutti i cittadini. Non a caso contro di noi per le ultime elezioni politiche si sono coalizzati gli interessi delle “famiglie”, ora come sempre rappresentate sia nella maggioranza che nell'opposizione. Con queste forze ad amministrare non si va avanti ma indietro nel tempo.
Lunedì 27 Aprile hanno approvato CINQUE nuove lottizzazioni. Altre ancora sono in attesa di approvazione.
Nel loro gioco delle parti
1.il Sindaco rivela ancora una volta di non poter fare il difensore dell'ambiente e del territorio, come vorrebbe apparire ed è apparso sulla stampa, supportato purtroppo dagli pseudo-ambientalisti del MAT che sono incapaci di fare nel proprio paese quelle stesse battaglie che conducono con sagacia nel territorio circostante.
2.le minoranze, che viaggiano ormai unite, lavorano solo per un controllo formale dell'operato della Giunta, senza avere una politica urbanistica (anzi escono dal consiglio comunale dichiarando di essere d'accordo con le nuove lottizzazioni!).

Rifondazione è l'unica forza in campo che difende il ruolo della politica in questa vicenda. Questo nostro Comune avrà un futuro non con il normale controllo amministrativo ma attraverso la definizione di una politica per il territorio. Con il sacco delle colline il nuovo Piano Strutturale Comunale non vedrà mai la luce perché in un territorio piccolo come il nostro e già ampiamente cementificato, non potranno essere più individuate zone per l'EDILIZIA ECONOMICA E POPOLARE, utili ai cittadini più di quasi tutte le costruzioni previste, che arricchiscono pochi o, peggio, sono utili solo a ripulire denaro sporco. Per preservare territorio da destinare ad un nuovo piano di edilizia popolare, occorrono delle scelte immediate per decidere le quali, per la legge urbanistica regionale, è necessario che vengano chiamate, oltre alle rappresentanze politiche, anche quelle dei cittadini e delle associazioni ambientaliste.
Per rilanciare l'edilizia inoltre occorre programmare il RECUPERO E LA RISTRUTTURAZIONE DELL'ESISTENTE, settore in cui il lavoro è enorme ed assicurato per molto tempo.
Si è ricreata, in questo periodo, una situazione simile a quella della giunta Caselli, in cui il Comune, inadempiente nelle scelte urbanistiche (per non scontentare le lobbies del cemento), si cela dietro il paravento della impossibilità di rifiutare l'accoglimento delle richieste di nuove lottizzazioni, non avendo nel frattempo adottato alcuno strumento dove far valere le ragioni della collettività e dei soggetti deboli. Ma questo è anche ovvio se si guarda alle persone che in Giunta e si confrontano con quelle che le hanno preceduto.

Tutto sembra cambiare per .... rimanere uguale.
Sia nei modi che .... nelle vicende giudiziarie.

Ancora una volta, siamo gli UNICI a denunciare che le scelte sulle politiche del lavoro e quelle in campo urbanistico si intrecciano, contro GLI INTERESSI DELLE DONNE DISOCCUPATE, DEI PRECARI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, DEI SENZA REDDITO, DELLE GIOVANI COPPIE IN CERCA DI PRIMA ABITAZIONE.

27 marzo 2009

FORUM AMBIENTALISTA - IN PIAZZA CONTRO IL NUCLEARE

Un banchetto a Diamante per dire “no al nucleare, sì al sole” e per promuovere “un’energia efficiente, efficace e sicura”. L’associazione Forum Ambientalista si appresta a scendere in piazza (Diamante – lungomare e Sala consiliare del Comune), sabato 28 marzo dalle ore 9 alle 21, per lanciare una petizione nazionale contro la reintroduzione dell’atomo nel Paese.

“Il ritorno al nucleare è un errore. Per questo lo contrasteremo attraverso una campagna popolare - spiega il presidente nazionale Ciro Pesacane - dimostreremo al governo che i cittadini non lo vogliono. Così come già successo col referendum del ‘87”.

Oltre a Roma, molte altre le città (da Torino a Genova passando per Napoli) che vedranno la presenza dei banchetti dell’associazione. “Organizzeremo anche dibattiti e convegni
- conclude Pesacane - per convincere il governo a desistere su un progetto che ha come unico scopo quello di rispondere alle pressioni dei grandi gruppi energetici”.

Con questi intenti Ciro Pesacane, presidente del Forum Ambientalista, lancia una campagna nazionale ("Energia efficiente, efficace e sicura. No al nucleare, sì al sole") per fermare quel cammino annunciato dall'esecutivo che porterà entro la fine del 2010 a costruire la prima centrale nucleare.

“Dal 28 marzo raccoglieremo le firme nelle piazze di tutta Italia e organizzeremo banchetti, dibattiti e convegni nazionali”, spiega Pesacane che poi annuncia anche una petizione on-line per contrastare un programma che “ha come unico scopo quello di rispondere alle pressioni dei grandi
gruppi energetici”. “Inoltre - prosegue l’ambientalista - non è stato risolto nessuno dei gravi problemi che accompagnano il riuso dell’atomo: le scorie della passata avventura nucleare sono
ancora nei siti d’origine senza un’adeguata sicurezza; nel mondo nessun sito finora studiato è in grado di garantire il confinamento sicuro per scorie che continuano ad emettere radioattività per diverse migliaia di anni e le centrali nucleari nel mondo forniscono appena il 6,5% dell’energia e l’uranio esistente garantirebbe quantità minime del fabbisogno energetico”.

“Ma nella petizione - conclude Pesacane - diremo anche molti sì. Come quelli alla riduzione dei consumi e alla scelta delle fonti rinnovabili. Eolico e solare rappresentano infatti il vero futuro, mentre il governo (il provvedimento Milleproroghe docet) continua ad adottare politiche che portano sono al loro disincentivo. La piazza ci darà ragione”.

Per info: forumambientalista@gderosa.it

Presentazione del nuovo libro di Paride Leporace

1 febbraio 2009

Il Consiglio Comunale è “cosa loro”?

Ieri (30 gennaio 2009) si è svolto un consiglio comunale FANTASMA. Come chiamare infatti un consiglio senza la dovuta pubblicità verso i cittadini? Ci chiediamo e chiediamo al Presidente del Consiglio Comunale (quello con le MAIUSCOLE) se e quando sia stato deciso che la convocazione non fosse comunicata come al solito ai cittadini. O forse ci è sfuggita?
Sempre più gli eletti rispondono a loro stessi o ai pochi o tanti che li hanno votati. Questa sembra essere la via seguita dopo una campagna elettorale accesa in cui è stato promesso a TUTTI una trasparenza nuova ed una nuova partecipazione alla CASA COMUNE. Tutti contro di noi che per primi e, sottolineiamo, SENZA INTERESSI PERSONALI RAPPRESENTATI, abbiamo posto il problema della partecipazione e del controllo della cosa pubblica da parte di tutti i cittadini.
Che fine ha fatto la democrazia partecipata sbandierata? Nuovi danni nei confronti dei non rappresentati, i cittadini che hanno problemi di lavoro e di sopravvivenza, il territorio sempre più martoriato da calamità che nulla hanno di naturale nei loro effetti, nuovi problemi di bilancio e giudiziari per gli amministratori di ieri e di oggi, in questa vacanza della politica che ha toccato il fondo per andare incontro a interessi di pochi.

25 gennaio 2009

FRANA IN CONTRADA LAGO


Una preoccupante frana minaccia le abitazioni in prossimità dell'ex discarica del Comune di Diamante in contrada Lago e rischia di sbarrare il corso del torrente Corvino. Segnaliamo ai sindaci dei comuni di Diamante e Buonvicino e alle autorità competenti il pericolo per persone e cose che potrebbero essere investite dalla stessa frana. Le piogge abbondanti di questi giorni meritano particolare attenzione perché potrebbero favorire la discesa a valle del materiale.
Purtroppo è sempre molto scarsa l'attenzione che i comuni rivolgono alla conservazione dei suoli e del territorio; nell'alto Tirreno cosentino, cementificato in modo selvaggio fin dagli anni settanta, non si ferma la speculazione edilizia dalla costa alla collina. Una collina, la nostra, abbandonata dall'uomo non più dedito all'agricoltura, che negli ultimi anni è teatro di consumo di territorio, ingiustificato dal reale fabbisogno abitativo dei residenti, e strumento di investimento di ingenti capitali pubblici o di risorse private di dubbia provenienza, senza ritorno occupazionale.
Con questo appello il locale circolo PRC invita alla prudenza e al rigetto di logiche speculative che potrebbero essere causa di sciagure preannunciate e compromettere per sempre la salvaguardia del nostro patrimonio naturalistico e agricolo.
Diamante, 04.01.2009